Diario africano, al lavoro per il futuro di Dapadu Burundi
Diario africano. La mia settima giornata qui è cominciata verso le 8, con un appuntamento con il Vescovo di Bujumbura, rinviato a causa della morte di Monsignor Venant Bacinoni, vescovo emerito di Bururi, provincia a sud del Burundi.
Scopo dell'incontro, ristabilire una relazione tra l'associazione che pur essendo laica, è nata per sostenere lo sviluppo sociale di un territorio intorno ad una parrocchia, e il nuovo Vescovo nominato poco prima della pandemia.
Sarebbe stata anche una ottima occasione per presentargli gli amici caracciolini con cui si stanno pensando collaborazioni.
Una giornata proseguita in equipe con Frediane, Liliana e Oscar per definire il progetto di formazione di 10 giovani falegnami.
Mi perdo nei miei pensieri confrontandomi sui costi del progetto e mi rendo conto che qui un uomo che lavora un mese guadagna da 60.000 a 250.000 franchi (1 € = 3.300 F.Bu)
fate un po' il conto.
Si, ma lì la vita costa meno, avrete sicuramente pensato, ma non è proprio così.
Un litro di gasolio prezzo ufficiale 3.200, pagato ieri 5.500, un sacco di cemento 40.000, un chilo di fagioli secchi 1.800.
5 mandarini 1.500.
Ci sarebbero tanti altri esempi per dire che la vita avrebbe un costo insostenibile per me se avessi il salario locale, a meno di dover abbassare e di molto lo stile di (e soprattutto il giro) vita!
Chiuso il progetto, aggiungo solo l'idea, subito condivisa, che si potrebbe, con una piccola risorsa aggiuntiva, aiutare i giovani, una volta
formati, ad organizzarsi in cooperativa (naturalmente volendolo).Vedremo, l'associazione cambia, il desiderio che DAPADU Burundi acquisisca più autonomia e responsabilità nei confronti delle risorse utilizzate, spero diventi sempre più una realtà.
A fine giornata un interessante scambio, l’ascolto dei sacerdoti caracciolini che, in silenziosa osservazione fino ad ora, dimostrano di aver capito con precisione la nostra situazione, per agire insieme.
Un abbraccio africano.
Tiziano La Rovere, presidente di Dapadu Abruzzo
Scopo dell'incontro, ristabilire una relazione tra l'associazione che pur essendo laica, è nata per sostenere lo sviluppo sociale di un territorio intorno ad una parrocchia, e il nuovo Vescovo nominato poco prima della pandemia.
Sarebbe stata anche una ottima occasione per presentargli gli amici caracciolini con cui si stanno pensando collaborazioni.
Una giornata proseguita in equipe con Frediane, Liliana e Oscar per definire il progetto di formazione di 10 giovani falegnami.
Mi perdo nei miei pensieri confrontandomi sui costi del progetto e mi rendo conto che qui un uomo che lavora un mese guadagna da 60.000 a 250.000 franchi (1 € = 3.300 F.Bu)
fate un po' il conto.
Si, ma lì la vita costa meno, avrete sicuramente pensato, ma non è proprio così.
Un litro di gasolio prezzo ufficiale 3.200, pagato ieri 5.500, un sacco di cemento 40.000, un chilo di fagioli secchi 1.800.
5 mandarini 1.500.
Ci sarebbero tanti altri esempi per dire che la vita avrebbe un costo insostenibile per me se avessi il salario locale, a meno di dover abbassare e di molto lo stile di (e soprattutto il giro) vita!
Chiuso il progetto, aggiungo solo l'idea, subito condivisa, che si potrebbe, con una piccola risorsa aggiuntiva, aiutare i giovani, una volta
formati, ad organizzarsi in cooperativa (naturalmente volendolo).Vedremo, l'associazione cambia, il desiderio che DAPADU Burundi acquisisca più autonomia e responsabilità nei confronti delle risorse utilizzate, spero diventi sempre più una realtà.
A fine giornata un interessante scambio, l’ascolto dei sacerdoti caracciolini che, in silenziosa osservazione fino ad ora, dimostrano di aver capito con precisione la nostra situazione, per agire insieme.
Un abbraccio africano.
Tiziano La Rovere, presidente di Dapadu Abruzzo