Ritorno in Africa. Sulle orme di don Enzo Chiarini a continuarne il lavoro e i sogni
“Torno dopo tanti anni e durante l'ultimo tratto di viaggio verso il Burundi sono diverse le sensazioni che mi hanno accompagnato. Entusiasmo e timore. L’entusiasmo di rivedere un posto dove per qualche tempo ho vissuto e operato sotto la guida di don Enzo Chiarini e ritrovare le opere che lui ha realizzato nella sua vita, che si è prematuramente conclusa proprio nel luogo che ha amato così profondamente. Il timore di constatare che la sfida che ci attende e che lui ci ha lasciato perché continuassimo il suo lavoro, sia al di sopra delle nostre volontà e possibilità”, così Tiziano La Rovere, presidente dell’associazione Dapadau, fondata dal sacerdote teramano don Enzo Chiarini, insieme a una missione in Burundi e a un’attività di cooperazione internazionale senza pari per i rispettivi territori, al suo primo giorno in Burundi.
“Il ritorno di noi di DAPADU era necessario, a due anni dalla sua morte, per riprendere il cammino interrotto e rinsaldare quei rapporti che lui con fatica aveva costruito, anche con il gruppo dei suoi collaboratori. Durante la nostra permanenza, infatti, avvieremo due piccoli progetti quale nuovo inizio delle attività cessate a causa pandemia: un’attività di formazione artigianale per giovani esclusi dal sistema scolastico, nonché la revisione delle fontane pubbliche della zona della missione e la realizzazione di una nuova fontana. Piccoli passi ma molto impegnativi che cercheremo di documentarvi, per condividere con tutti l’emozione di questo nuovo percorso e trovare la forza necessaria a riuscire nell’intento, nel sostegno degli amici della nostra associazione e in quanti hanno conosciuto don Enzo e il suo sogno. A presto”.
“Il ritorno di noi di DAPADU era necessario, a due anni dalla sua morte, per riprendere il cammino interrotto e rinsaldare quei rapporti che lui con fatica aveva costruito, anche con il gruppo dei suoi collaboratori. Durante la nostra permanenza, infatti, avvieremo due piccoli progetti quale nuovo inizio delle attività cessate a causa pandemia: un’attività di formazione artigianale per giovani esclusi dal sistema scolastico, nonché la revisione delle fontane pubbliche della zona della missione e la realizzazione di una nuova fontana. Piccoli passi ma molto impegnativi che cercheremo di documentarvi, per condividere con tutti l’emozione di questo nuovo percorso e trovare la forza necessaria a riuscire nell’intento, nel sostegno degli amici della nostra associazione e in quanti hanno conosciuto don Enzo e il suo sogno. A presto”.